Per i miei 40 anni ho deciso di fare qualcosa che sognavo da tempo: organizzare un viaggio in Normandia. In inverno, visto che il mio compleanno è a dicembre.
Ve lo confermo: la lista di quelli che mi hanno detto “Cosa c’è da vedere in Normandia in inverno?” è appena più corta di quelli che mi hanno suggerito “Ibiza no?”.
No, Ibiza no perché io amo la Francia sognavo la Normandia, Proust e le madeleine, le falesie di Étrétat, Monet e gli Impressionisti, Rouen e Giovanna d’Arco, Deauville, Trouville, la Belle Époque e le ostriche.
E volevo vedere tutto questo a cavallo dei miei 40 anni, viaggiando per quattro giorni in auto (noleggiata all’aeroporto di Parigi) tra musei, cene gourmet, spiagge, scogliere, casette a graticcio e una luce incredibile.
È stato l’ultimo viaggio prima del lockdown. Ed è quello che sogno più spesso di ripetere.
Pronti a partire?
Normandia: cosa vedere in quattro giorni (in auto)

In Normandia c’è tantissimo da vedere: quattro giorni non bastano per girarla tutta ma sono comunque un buon periodo di tempo per iniziare a conoscerla, soprattutto se vi spostate in auto.
Volutamente non abbiamo visto Mont Saint-Michel perché ci avrebbe richiesto molto tempo: preferiamo tornare e vederlo con calma. Abbiamo saltato anche alcune tappe fondamentali in Normandia: Deauville e Trouville, mete balneari della Belle Epoque insieme a Cabourg, nel cui Grand Hotel soggiornava Marcel Proust, che non aveva senso vedere in inverno.
La Normandia in inverno

Noi siamo partiti a dicembre e posso dire che viaggiare in Normandia in inverno presenta almeno tre vantaggi:
- Non ci sono orde di turisti (alle falesie di Étrétat essere circondati dalla folla potrebbe essere davvero seccante): niente code e luoghi a vostra disposizione
- Ci sono decorazioni di Natale ovunque che trasformano ogni paesino in un luogo incantato
- Avrete la sensazione di godere davvero i luoghi e le persone perché al ristorante e in giro ci saranno quasi solo gli abitanti del posto
L’unico svantaggio: in inverno la casa di Monet a Giverny coi celebri giardini è chiusa.
Questo è stato il nostro itinerario: nulla vieta ovviamente di replicarlo anche in altre stagioni (in estate aspettatevi molta più gente).
In ogni caso, un consiglio: passate sul meraviglioso Ponte di Normandia, che scavalca la foce della Senna a 59 metri d’altezza collegando Bassa e Alta Normandia (è a pagamento: 5,40 euro).
Rouen: la cattedrale, Monet e Giovanna d’Arco
La cattedrale di Rouen il Grande Orologio di Rouen
Rouen è una cittadina meravigliosa, che per l’abbondanza di chiese e musei da visitare, oltre che per l’atmosfera e i mercati, meriterebbe almeno un weekend.
È la città dove terminò l’avventura di Giovanna D’Arco, che nel 1431 fu arsa viva sul rogo in Place du Vieux Marché.
Cosa vedere a Rouen:
- La cattedrale: è la stessa immortalata da Monet in ben 31 tele, sempre dalla stessa angolazione ma in orari diversi della giornata. Qui è sepolto Riccardo Cuor di Leone.
- Gros-Horloge: è il simbolo di Rouen e decora la via principale della città con uno degli orologi più antichi di Francia
- Historial Jeanne D’Arc: un museo STUPEFACENTE. Si trova nell’Arcivescovado, negli stessi locali dove si tenne il processo a Giovanna D’Arco: la visita lo ricostruisce grazie all’ottima audioguida
- Museo Flaubert et Histoire de la Médecine: museo allestito nella casa dove nacque e visse l’autore di Madame Bovary (è gratuito). Il 2021 è l’anno del bicentenario della nascita di Flaubert, con visite guidate in città sulle orme dello scrittore e la mostra Salammbo al Museo delle Belle Arti di Rouen
- Museo delle Belle Arti, con tele di Renoir, Modigliani, Rubens, Caravaggio, Velàzquez, Monet
Honfleur: le Vieux Bassin e gli atelier
La casa di Erik Satie Un richiamo a Proust e alle madeleine La sala colazione del nostro b&b Le Vieux Bassin Le case di Honfleur Il centro e l’Église Sainte-Catherine
Oltre a essere un piccolo paesino meraviglioso affacciato sul mare, è stata la nostra base per tre notti: Honfleur si trova infatti a metà strada tra Étrétat da un lato (ci si arriva passando sullo splendido Pont de Normandie) e Bayeux e le spiagge dello sbarco dall’altro.
È un paese famoso tra i pittori, che fin dal tempo degli Impressionisti venivano qui spinti da quella luce magnifica che bagna le coste normanne. Ancora oggi ci son tantissime gallerie d’are e studi di pittura.
Cosa vedere a Honfleur:
- Vieux Bassin: è il vecchio porto, intorno al quale svettano casette a graticcio colorate, ristoranti e locali
- Église Sainte-Catherine: una chiesa diversa da tutte le altre che avete visto finora perché l’immenso soffitto in legno ricorda la chiglia rovesciata di una nave. Del resto, siamo in un paese di pescatori
- Maisons Satie: è la casa dove è nato il compositore Erik Satie, autore delle tre Gymnopédie
- Musée Eugène Boudin: Corot lo definiva “Il re dei cieli” per la sua abilità nel dipingere i cieli di Normandia, tanto che anche Baudelaire lo spinse a proseguire nella sua carriera di pittore impressionista
Étrétat: scogliere, pittori e Lupin
Clos Lupin Etretat © Vincent Rustuel Io in spiaggia Il dipinto di Monet e la realtà Il centro di Étrétat La spiaggia di Étrétat Le falesie di Étrétat in Normandia
Luogo benedetto da una luce incredibile, Étrétat è un piccolo borgo marinaro sul Canale della Manica famoso per aver attirato numerosi pittori, da Claude Monet a Delacroix, Courbet e Boudin, incantati dai suoi colori, dalle scogliere candide a picco sul mare, dai suoi cieli.
Venire qui è come entrare in un quadro impressionista e se lo farete in inverno eviterete di trovarvi in mezzo a una folla di pullman e gruppi di turisti.
Cosa vedere a Étrétat:
- Le falesie di Étrétat: un colpo d’occhio pazzesco, soprattutto se confrontato con il quadro di Monet riprodotto praticamente ovunque. La spiaggia cittadina termina a destra e a sinistra con due falesie – Port d’Aval e falesia d’Amont – sulla cima delle quali si può salire con una breve passeggiata: corazzatevi contro il vento, il panorama merita davvero
- Le Clos Lupin: è la bellissima casa di Maurice Leblanc, ovvero l’autore dei libri di Lupin, oggi trasformata in un museo. E proprio nel 2021 si celebrano gli 80 anni dalla sua morte con – situazione sanitaria permettendo – una serie di eventi
Le Havre e gli Impressionisti

L’unica cosa che abbiamo visto a Le Havre, ma che secondo me rappresenta una tappa imperdibile in Normandia, è il MuMa, Museo di arte moderna André Malraux, vicino al porto.
Oltre ad avere una struttura che cattura la luce anche in giornate nuvolose, contiene una collezione di opere di pittori impressionisti considerata tra le più belle di tutta la Francia: Monet, Pissarro, Renoir, Sisley, Boudin, Dufy.
Le spiagge dello sbarco in Normandia
Le spiagge dello sbarco in Normandia Le spiagge dello sbarco in Normandia La Pointe du Hoc Il cimitero americano
Non si può venire in Normandia senza vedere le spiagge dello sbarco avvenuto il 6 giugno 1944, la cosiddetta Operazione Overlord. Ce ne sono diverse e tutte danno la sensazione di dejà vu perché le abbiamo viste in mille film dedicati al D-Day.
Noi non siamo scesi in spiaggia perché c’era un vento fortissimo ma abbiamo visto (e consiglio tantissimo):
- Pointe du Hoc: guardando il mare da questa punta sopraelevata dove sbarcarono i rangers canadesi (ci sono ancora le fortificazioni e si può entrare nei bunker, da pelle d’oca) si vedono a sinistra Utah Beach e a destra Omaha Beach
- Cimitero americano: si trova sul promontorio sopra Omaha Beach e compare nel film Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg. Merita davvero una visita non solo per l’impatto emotivo ma anche perché ha una parte museale molto ben fatta che spiega lo sbarco in Normandia
- Overlord Museum: museo di armamenti ed equipaggiamenti militari della seconda guerra mondiale, spiega in modo eccellente la dimensione umana della guerra
Segnalo anche Le Memorial – Un Musée pour la Paix, considerato tra i migliori musei in Europa sulla seconda guerra mondiale, Musée du Débarquement, Juno Beach Center, l’unico museo canadese nella zona delle spiagge.
Bayeux e l’arazzo
Il centro di Bayeux La cattedrale di Notre-Dame Omelette e sidro
Lo stesso giorno in cui abbiamo visto le spiagge dello sbarco in Normandia, ci siamo fermati a Bayeux, cittadina storica proprio sotto le spiagge dello sbarco.
Bayeux fu la prima città francese a essere liberata il giorno dopo il D-Day ed è sopravvissuta miracolosamente intatta alla seconda guerra mondiale.
Ma è famosa soprattutto per un’altra invasione, raccontata nel celebre arazzo di Bayeux, patrimonio Unesco custodito in un bellissimo museo.
L’arazzo è in realtà una tela ricamata lunga 70 metri che racconta per immagini l’invasione normanna dell’Inghilterra nel 1066 per mano di Guglielmo il Conquistatore.
Da non perdere è anche la bellissima cattedrale gotica di Notre-Dame.
Fécamp, Riccardo Cuor di Leone e l’amaro benedettino
Il Palais de la Bénédictine Madeleine e torta al caramello salato L’interno del Palais de la Bénédictine
Se avete tempo, dopo un salto a Étrétat potete proseguire verso Fécamp: è un piccolo villaggio di pescatori sulla Costa d’Alabastro con un bella spiaggia e almeno due attrattive da vedere.
- Palais de la Bénédictine: è lo stabilimento in stile neorinascimentale del liquore Bénédictine, un digestivo inventato nel 1510 dal monaco veneziano Bernardo Vincelli. Ebbe un grande successo fino alla Rivoluzione Francese, quando i conventi furono svuotati e la ricetta, dice la leggenda, fu persa. La ritrovò nel 1863 il mercante di vini Alexandre La Grand, che lo rese famoso in tutto il mondo (tuttora la ricetta è segreta).
- Abbatiale de la Sainte-Trinité: costruita da Riccardo Cuor di Leone (sì, proprio il re di Robin Hood), fu il principale luogo di pellegrinaggio della Normandia prima della costruzione di Mont Saint-Michel.
L’altra Normandia
Come dicevo, in quattro giorni non si può vedere tutta la Normandia: io songo di tornare per vedere Mont Saint-Michel, Deauville e Trouville, Cabourg, Camembert, il paese del famoso formaggio francese che adoro, ovviamente Giverny e la casa di Monet.
Ma questo è il bello: avere sempre un motivo per tornare. E magari la prossima volta aggiungo anche un giro in Bretagna.
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2 Comments
Grazie per questa splendida guida!! Io ora me la stampo e la tengo lì, appena si potrà ci vado di corsa!
Io sogno di tornarci al più presto, la Normandia è diventata uno dei miei posti del cuore! E poi devo vedere Mont Saint-Michel e allargare fino alla Bretagna 🙂