State organizzando un viaggio a Bordeaux, capitale della Nuova Acquitania oltre che del vino francese, città riconosciuta Patrimonio Mondiale dall’Unesco? Sono qui per voi. O meglio siamo. Anzi è.
Chi?

Paolo Crespi, giornalista con un passato in Ansa e nei periodici Mondadori, membro del Gist (Gruppo Italiano Stampa Turistica), curatore del blog Vogliadifrancia e autore di svariati libri, l’ultimo dei quali è la guida Bordeaux Low Cost (Morellini Editore), dal taglio molto pratico e pret à porter.
Insomma la persona giusta a cui chiedere consigli per organizzare il viaggio perfetto a Bordeaux e dintorni, tra mercati, ristoranti, musei, i vicoli della città vecchia – Patrimonio Unesco – e poi i vigneti da Médoc a Saint Emilion, l’influenza dei vicini Paesi Baschi e dell’Atlantico.
Pronti a partire?
–> Psst, ti piace la Francia? Qui trovi altri suggerimenti
Partiamo dai fondamentali: quando andare a Bordeaux
Il clima di Bordeaux è tipicamente atlantico, con precipitazioni più frequenti in autunno e inverno, estati piacevolmente calde e inverni miti. Da metà maggio a settembre è il periodo ideale per le visite turistiche ma per un city break non ci sono davvero periodi no. Ogni scusa è buona per ritrovarsi sulle rive della Garonna, il fiume che taglia in due la città.
Il domandone: dove bere vino a Bordeaux?
Difficile trovare un posto NON bere! Le occasioni sono molteplici, così come i luoghi, a partire dall’iconica Cité du Vin, che nel giro di pochi anni è diventata un simbolo di Bordeaux e perciò campeggia sulla copertina della nostra guida.

Ma i bar à vin sono praticamente ovunque e invitano a degustare i famosi vini rossi (che fanno la parte del leone) e bianchi della regione.
Consigli sui vitigni?
Tra i primi vanno citati il merlot, il cabernet sauvignon e il cabernet franc, mentre a strutturare i bianchi contribuiscono magnificamente il sauvignon, il sémillon e la muscadelle.
Dove mangiare a Bordeaux?

Sul dove, zona per zona, vi consiglio l’acquisto della guida che ha anche una sua versione digitale, scaricabile con un piccolo sovrapprezzo.
Cosa ordiniamo al cameriere?

Tra le specialità direi di prendere in considerazione (se le amate) le ostriche del Bacino di Arcachon, l’anatra con i ceppatelli (sorta di funghi porcini), gli ottimi formaggi del Périgord.
E tra i dolci, le granite e i sorbetti, spesso a base di vino rosso o bianco. Come in tutte le città che si rispettino, poi, a Bordeaux c’è un’eccellente offerta di cucina multietnica.
Tre cose da vedere a Bordeaux che non c’entrano con il vino?
Tutta la zona settecentesca patrimonio Unesco, con al centro Place de La Bourse che si rispecchia nelle acque del fiume. L’animatissimo quartiere tardomedievale di Saint-Michelle. E un nuovo polo di attrazione: il centro culturale Darwin Éco-système, alla Bastide.
Dintorni di Bordeaux: cosa vedere tra vigneti e piccoli borghi?

C’è davvero l’imbarazzo della scelta… Per non sbagliare e ottimizzare il tempo, il mio consiglio è di prenotare uno dei comodi wine trip sulle strade del vino organizzati dall’Office de Tourisme che ha sede in pieno centro, vicino a Place de la Comédie.
I tour in pullman comprendono visite a splendidi château (l’equivalente delle nostre cantine) con degustazioni guidate.
Poi ci sono ben sei strade del vino…

Le più gettonate sono quelle di Bordeaux, l’Entre-Deux-Mers (dove i due “mari” sono i fiumi Garonna e Dordogna), il Médoc, Saint-Émilion-Pomerol-Fronsac.