Sono tra quelli che amano tantissimo Il Signore degli anelli.
E vi dirò di più, con lo stesso cipiglio di un nerd occhialuto: l’ho letto molto prima che la trasposizione cinematografica desse ad Aragorn il volto di Viggo Mortensen.
E che ci smaronassero con Liv Tyler nei panni di Arwen (ma quando mai?).
Dopo aver letto Il Signore degli anelli, Lo Hobbit ma anche Albero e foglia e Il Silmarillion (grado di pesantezza e difficoltà pari solo alla Recherche di Proust, diciamocelo), sono giunta a un’importante conclusione: se c’è qualcuno con cui varrebbe la pena mangiare, quelli sono gli hobbit!
Gli hobbit sono un’invenzione fantastica: gozzovigliano ma in modo sano ed elegante, amano i piaceri della vita, fanno più colazioni al giorno, cantano tantissimo, bevono birra a profusione, ridono, ballano sui tavoli con i loro piedoni pelosi, insomma si godono la vita.
Quindi non stupisce che proprio a loro sia dedicato un locale molto particolare, scoperto mentre scrivevo la guida ai ristoranti a tema letterario nel mondo.
Si chiama The Hobbit Cafe, aperto a Houston, Texas, nel lontanissimo 1972.
Con tutto il rispetto, io da Bush in poi mi immagino il Texas come una grande landa dove gente in cappello, stivali e pistola va in giro a scavare pozzi di petrolio e inveire contro i messicani.
E invece…
Uno dei primi locali con menù vegetariano

Invece qui è nato uno dei primi ristoranti vegetariani degli States. In Texas, signore e signori, dove nel mio immaginario si insegue il bufalo, lo si uccide a mani nude e poi lo si arrostisce sul barbecue!
Il menù dell’Hobbit Cafe, infatti, per i primi 10 anni è stato solo vegetariano: oggi invece si è ampliato ma sempre con un’attenzione particolare ad alimenti freschi e di stagione, pesce incluso.
Dal Mithril Mix al Baggins banana
Copre dalla colazione alla cena, con porzioni da hobbit: non c’è il lembas (o pan di via) ma si trovano antipasti di chiara origine messicana come nachos e quesadillas, zuppe, insalate, uno sproposito di burgers e finalmente un lungo elenco di sandwiches dai nomi che richiamano i personaggi di Tolkien.

Potete ordinare, chessò, un Gandalf (avocado, funghi e formaggio) oppure un Bilbo Magnificent (guacamole, pomodoro, cetriolo, germogli e maionese).
Siete vegani? Esigete la veggie enchilada o Valinor (verdure, fagioli neri e riso integrale).
Avete sete? Buttatevi su un Mithril Mix (smoothies a base di banana, fragole e ananas) o un Baggins Banana.
Oppure date un’occhiata alla fornitissima lista di birra e vini, tutti rigorosamente hobbit-approved!

L’atmosfera da hobbit
Quel che ritengo amerei moltissimo dell’Hobbit Cafe è ovviamente l’atmosfera: sciallata, accogliente ma informale, da hobbit insomma.
C’è un grande patio esterno sotto un’immensa quercia, dove stagionare all’ombra durante i brunch della domenica.

L’atmosfera piace e non solo a me: un giorno accodandovi sui tavolini di legno potreste incontrare Neil Young. O i Depeche Mode. O Jack Nicholson. O Gandalf in persona. Perché gli stregoni, quelli buoni, esistono davvero. E anche gli hobbit!