Se fossi MYss Keta vi direi che mi è successa una cosa pazzesca. Ma evidentemente non lo sono, quindi vi racconterò una storia bella.
Io che sono una delle persone meno sportive al mondo ho fatto kayak e un’escursione in mountain bike. In Sardegna. Anzi nell’interno della Sardegna, intorno alla sorgente di Su Gologone, zona di Oliena.
Poi, per ritemprarmi dalle fatiche, sono andata a pranzo al ristorante Su Gologone, uno dei più famosi della zona. Non solo perché si mangia cucina tipica della Barbagia ma anche perché è un hotel con una storia molto particolare.
L’altra Sardegna (oltre al mare c’è di più)

Siete anche voi tra quelli che tengono d’occhio i traghetti verso la Sardegna da novembre? Noi sì. Simone inizia a monitorare le offerte praticamente appena finisce l’estate, perché questa terra ci piace da morire.
Abbiamo girato il Sulcis in due alla ricerca della Sardegna randagia, le prime vacanze da genitori sono state a Cagliari, siamo tornati l’anno successivo con Irene di due anni e Miro nella mia pancia, tra Ogliastra – terra dei centenari sardi -, Barbagia e Bosa, poi in quattro l’anno scorso a Orosei. Ora Irene pensa che il mare (quello bello) esista solo in Sardegna (dalle torto!).
Però in Sardegna non c’è solo mare: c’è un interno che racchiude tesori e meraviglie, così selvatico e legato ai suoi ritmi, alle sue tradizioni, ai suoi pastori.
Sorgenti Su Gologone
In Sardegna si può fare tanto, non solo durante la stagione estiva. Un esempio? Fare kayak lungo fiume Cedrino, fino alle sorgenti di Su Gologone, a Oliena.

Da Olbia si può arrivare a Su Gologone in un’ora circa di macchina, guidando tra il verde del Supramonte: c’è un parcheggio adiacente alle sorgenti e se avete bambini sappiate che c’è un ampio parco con giochi, un bar che serve ottimi piatti e panini e un’area picnic.

Nessuno conosce la profondità esatta delle sorgenti di Su Gologone, acque che dal turchese brillante virano al blu scuro e poi al nero, sparendo misteriosamente all’interno di una delle tante grotte che costellano questa zona della Sardegna.

È un percorso bellissimo, che mostra un lato poco conosciuto dell’isola, tra piccoli canyon, il profumo della macchia mediterranea e il silenzio. Superato il timore di ribaltarmi, ero così felice di aver fatto kayak che una volta tornata a Milano volevo quasi iscrivermi alla Canottieri Olona! Poi mi è passata, eh…

Ristorante Su Gologone
Un altro ottimo motivo per spingersi alle sorgenti è il Ristorante Su Gologone.
Aperto nel 1967 da Peppeddu Palimodde, Il ristorante Su Gogolone – il primo in assoluto aperto a Oliena – riuscì con i suoi piatti semplici e tradizionali a rompere lo storico isolamento del Supramonte (anche voi state pensando a Fabrizio De Andrè? Quando siamo in Sardegna lo ascoltiamo tantissimo).
Oggi è segnalato anche nella Guida Michelin (è un Bib Gourmand, ovvero quei ristoranti con il miglior rapporto qualità prezzo).
Se ci arrivate dopo aver pagaiato come la sottoscritta, oltre a essere vestiti come un naufrago, avrete una fame nera. Beh, qui prendono l’appetito molto sul serio: questa è solo una parte di tutto il ben di dio che abbiamo mangiato.
Caprini e pane carasau Porceddu ad arrostire accanto al camino Dolcetti per il caffè
Al ristorante Su Gologone molto viene preparato in casa e coltivato negli orti: dal pane carasau ai formaggi al porceddu, che fa bella mostra di sé nel camino, dai culurgiones alle seadas al miele. Quando vi dicono che vi portano un dolcetto per accompagnare il caffè, significa che è in arrivo una vassoiata di pasticcini la cui taglia è almeno il triplo di un normale bigné servito a Milano.
Da giugno a settembre il ristorante organizza anche serate tematiche negli spazi esterni (che da soli meritano una visita), con una serie di signore sarde che cuociono i diversi tipi di pane direttamente nei forni a legna.
Mangiare all’aperto qui è un’esperienza che io vi consiglio caldamente (vi state chiedendo se questo ristorante mi ha pagata per la recensione, vero? No, non sanno nemmeno chi sia Lili Madeleine!).
Su Gologone è anche un hotel molto particolare: volete dargli un’occhiata?
Storia dell’Hotel Su Gologone
L’Hotel Su Gologone è a 25 km dalla spiaggia più vicina: strano per la Sardegna? Eppure ha sempre un sacco di clienti.

Perché è bellissimo, è un luogo dell’anima dal quale partire alla scoperta di un mondo sardo che va oltre il mare e riesce a essere aspro ed elegante al tempo stesso.

Cos’ha di particolare? Intanto è l’hotel nato dopo che Peppeddu Palimodde, nel 1967, aveva aperto il suo piccolo ristorante vicino alla sorgente di Su Gologone. La fama della sua cucina si era sparsa oltre le aspettative e nacque l’esigenza di aprire un albergo per ospitare i turisti che stavano scoprendo il Supramonte.
Oggi l’hotel Su Gologone è gestito da sua figlia Giovanna, che l’ha trasformato in un luogo incantevole: ginepro e terracotta sono ovunque e le pareti sono costellate di opere di artisti sardi.
C’è persino una camera dedicata a Maria Lai, l’artista sarda nata a Ulassai nel 1919 (ha avuto una storia rocambolesca, il Museo d’Arte Contemporanea di Ulassai contiene la più vasta collezione di sue opere ed è un’ottima idea per una gita).

E poi ci sono le Botteghe d’arte annesse all’hotel, con oggetti di artigianato tradizionale sardo.

L’escursione in e-bike
Per smaltire il pranzo del ristorante Su Gologone abbiamo pensato che ci volesse un’escursione in e-bike.
Vi dirò, a volte il paesaggio era tale che mi sembrava di essere in Irlanda piuttosto che in Sardegna: vallate verdi, pascoli e pecore, il tramonto all’orizzonte e il profumo degli alberi.

Vale la pena fare due giorni qui a Su Gologone? Secondo me anche una settimana intera.