Probabilmente a Milano mancavo solo io a ordinare, fotografare, instagrammare e quindi mangiare il poke.
Nella città della moda se non mangi il poke sei out. Se non sai cos’è il poke sei un troglodita. Se non hai mai instagrammato il poke, i Ferragnez scaricheranno su di te la maledizione dell’influencer e nessuno ti metterà mai più un like.
Insomma iniziavo ad avvertire una certa ansia riguardo al poke, quindi mi sono decisa e sono andata anch’io a sperimentare il piatto hawaiano.
[Momento Vulvia]
Perché lo sapete, vero, che poke in hawaiano significa ‘a pezzettini’ e indica il fatto che tutti gli ingredienti, dal pesce crudo alle verdure, sono tagliati a piccoli cubetti?
Narra la leggenda che a inventarlo furono i pescatori hawaiani, che usavano il pesce appena pescato mescolato con quel che c’era: riso, verdura, frutta e condimenti vari.
Insomma, ti sembra un’insalata di pesce? Sa di insalata di pesce e riso? Hai il dubbio che si tratti del sushi, solo in un formato diverso? Allora è il poke.
[Fine momento Vulvia]
Poku Poke Place

Ho pensato che la riapertura degli asili fosse un valido motivo per festeggiare, così in un assolato giovedì di inizio settembre ho pranzato da Poku Poke Place all’Arco della Pace.
La location è bella: si mangia all’aperto con vista sui tram sferraglianti e la zona pedonale, l’ombra è garantita da alberi e ombrelloni, il servizio veloce come esige la pausa pranzo milanese.
Essendo il mio primo approccio con il poke, ma soprattutto avendo una fame esagerata, ho optato per la porzione grande. E ho fatto bene.
Il menù di Poku Poke Place è infatti suddiviso in porzioni medie o grandi: per quanto mi riguarda, una porzione media non basta a sfamarmi ma se si è in due si può optare per tre porzioni medie, così da fare più assaggi.
Che si mangia insomma?

Il poke alla fin fine è una ciotolona con una base di riso, bianco o integrale, cubetti di pesce crudo (di solito salmone, tonno o branzino), frutta o verdura (edamame, mango, avocado, barbabietola, ananas, cavolo rosso), dressing vari (salsa di soia, salsa kimiche, yuzu) e semi di sesamo.
Io ho preso una porzione grande di Lanikai Poke, con riso integrale, tonno, carote, shiso, avocado, pomodoro, sedano, rapanelli, insalata lollo, fiore di loto, maio wasabi, yuzu dressing (13,50 euro).

I prezzi? Dai 9 euro delle porzioni medie ai 13-18 di quella grande.
Leggero? Sì, molto. Perfetto per la pausa pranzo.
Buono? Direi più che altro estivo: sono in effetti curiosa di vedere se supererà la prova inverno, visto che si tratta di un’insalata fredda.
Insomma il poke è buono, non fraintendetemi. Solo sa un po’ di già visto, mi sembra una combinazione dei soliti ingredienti (sushi, sushi burrito, poke) poco diverso rispetto a quanto ormai siamo soliti mangiare, ecco.
Poku Poke Place – C.so Sempione 12, Milano – Tel 02 33606935 – Orari: da mar a dom 12.30-15, 19.30-23