Milano è bella? Alcuni la amano, altri la odiano. Io appartengo al primo gruppo.
Di Milano ci si lamenta in continuazione: è lo sport preferito tra i Milanesi, che poi però si arrabbiano se arriva qualcuno da fuori e parla male della loro città.
Oppure gioiscono incommensurabilmente se una testata come il New York Times dedica una guida su cosa vedere e dove mangiare a Milano in 48 ore.
L’indice di lagnosità dei milanesi è inversamente proporzionale alla fama dei grandi eventi ospitati sotto la Madonnina: si tocca il picco con la Milano Design Week e il Fuorisalone, ma anche durante la Settimana della Moda ci diamo dentro!
Anche a me ci sono aspetti di Milano che stanno piuttosto antipatici (i sanpietrini e le rotaie del tram quando sono in bici, per esempio), ma per lo più sono contenta di abitare in questa città.
Perché ancora mi sorprende.
Siete scettici?
Ok, allora fatte come me.
La giornata perfetta a Milano
Ieri mattina, giornata perfetta di sole e cielo blu trasparente (che di solito a Milano è al massimo grigio Armani) avevo un appuntamento nel quartiere Isola, a due passi dal ristorante Ratanà (sì, quello dove si mangiano ottimi risotti) e dalla Pizzeria Berberè.
Sono andata in bicicletta e per tornare a casa…mi sono persa a Porta Nuova. E wow, quei 15 minuti di bicicletta sotto il sole, con l’aria fresca, a guardare una Milano così nuova e tranquilla, silenziosa nonostante fosse il primo giorno di Salone del Mobile…fatelo anche voi, per favore.
Si parte da qui, sotto il Bosco Verticale, i grattacieli disegnati da Stefano Boeri premiati come gli edifici alti più belli del mondo.

Il percorso pedonale più lungo di Milano
Lasciandoli alla vostra destra, di fronte a voi troverete il ponte ciclopedonabile che, passando sopra via Melchiorre Gioia, vi porta tra i grattacieli di Porta Nuova.

Si tratta del percorso pedonale più lungo di Milano, una passeggiata di 900 metri che dalla Diamond Tower vi porta dritti in Piazza XXV Aprile.Si passa sopra Wheatfield, il campo di grano in mezzo alla città ideato dall’artista americana Agnes Denes su un’area di 50mila metri quadri rimasta chiusa per 50 anni.
Arriverete così in Piazza Gae Aulenti, dove se fa molto caldo potete prendere un gelato da Grom oppure sedervi nei tavolini all’aperto di RED – La Feltrinelli.
Da qui Milano è diversa, ha un nuovo skyline.
Qui sorge la Biblioteca degli alberi, un nuovo cuore verde cittadino in mezzo a un ensemble di idee e creatività che ha coinvolto architetti di tutto il mondo, a cui sono dedicati i nomi di piazze, vie, edifici.
Ecco, a me questa Milano piace.
–> Dove mangiare a Milano: i posti che preferisco

2 Comments
Da milanese non posso che essere d’accordo con tutto ciò che hai detto 🙂 Tra l’altro lavoro proprio nella zona del Ratanà e del Bosco Verticale e questi posti, negli ultimi anni, li ho visti crescere e devo dire che la nostra città è sempre più bella 🙂
Ciao,
a presto!
Che fortuna lavorare in quella zona, chissà com’è cambiata in questi anni: il quartiere isola mi è sempre piaciuto un sacco, unisce la vecchia e la nuova Milano e tutto si fonde benissimo 🙂