Voi sapete in cosa consiste il menù del pellegrino?
Ve lo spiego io: si tratta di un menù realizzato con prodotti a km 0 che ripropone in chiave moderna cibi e tradizioni dell’Umbria medievale al tempo dei pellegrini.
E che, a partire dal 2015, le strutture ricettive lungo la Via di Francesco (quella che da La Verna o Greccio conduce ad Assisi) potranno consegnare ai pellegrini sotto forma di pranzo al sacco.
Non è una bella idea?
Ad averla è stato il primo consorzio italiano dedicato al turismo spirituale, Umbria&Francesco’s Way, in collaborazione con Rete Campagna Amica di Coldiretti.
Ed è un ottimo esempio di come l’Italia a volte abbia idee geniali, esportabili anche all’estero: il format del Menù del Pellegrino, infatti, è esportabile in tutti i territori connessi alla tematica del pellegrinaggio.
Non solo: è anche sana e saggia, perchè favorisce i prodotti locali e la stagionalità degli alimenti, privilegiando la filiera corta e un modello di consumo sostenibile.
Eccellenze della Terra di Francesco: la patata e il tartufo bianco di Pietralunga, la fagiolina del Trasimeno, la lenticchia di Castelluccio, giusto per citare qualche esempio.
Il progetto ha alle spalle un’indagine storico-scientifica sull’alimentazione nel Medioevo: partendo da qui, si è arrivati a elaborare le ricette dell’epoca in chiave attuale.
In questo modo si valorizzano il territorio e le sue specificità, rilanciando il turismo e rivalutando un cammino che appartiene alla secolare tradizione del pellegrinaggio.