Lisa Casali

Lunedì sera sono andata a un incontro di ecocucina tenuto da Lisa Casali, autrice di vari libri tra cui ‘Cucinare in lavastoviglie’ (ed. Gribaudo), conduttrice di programmi televisivi (su Gambero Rosso Channel e Rai 1) e soprattutto blogger di www.ecocucina.org. Ero mossa più che altro da curiosità, lo ammetto, perchè il fatto di infilare il cous cous insieme alle pentole in lavastoviglie e cucinare con le bucce di carota mi sembrava più che altro una deriva da fanatismo ecologico.Cucinare con la lavastoviglie Lisa Casali

Poi mi sono imbattuta in ‘Sei al verde?’di CoCoLab, una rassegna di laboratori e incontri dedicati agli stili di vita sostenibili e utili (qui trovate i prossimi incontri): il primo appuntamento era proprio con Lisa Casali, un nome che ultimamente ho incontrato spesso sul web, nelle chiacchiere tra amiche, nei tweet dei foodblogger. Quindi, fedele ai miei buoni propositi per l’anno nuovo, ho preso macchina fotografica, notes e penna.

Il risultato? Ho chiacchierato con Lisa, che gentilmente mi ha raccontato della sua vita e dei progetti futuri. E la sua presentazione ha catturato la mia attenzione come un romanzo di Camilleri, anche se al posto di Montalbano si è parlato di tonni, bucce di agrumi, riciclo degli scarti, piccioli di peperone.

Di seguito vi riporto l’intervista a Lisa Casali e il decalogo dell’ecocucina: nei prossimi post vi racconterò le regole per fare la spesa, i consigli per l’acquisto di frutta, verdura, pesce e carne e qualche ricetta che Lisa ha condiviso con noi.

Lisa Casati libri

D – Oggi sei una blogger di successo, come è iniziato il tuo percorso?

R – Ho iniziato nel 2003, quando da Forlì mi sono trasferita a Milano. Avevo studiato biologia all’università e lavoravo nel settore, ma avevo anche una grande passione per la cucina ed è stato naturale decidere di fondere questi due interessi, l’ambiente e il cibo.  Mi sono chiusa in casa e ho condotto una serie di esperimenti nella mia cucina, mettendo insieme un gran numero di ricette. La prima idea era quella di condividerle in un libro, ma non sapevo a chi rivolgermi: da lì è nata l’idea del blog, che ho aperto nel 2009.

D – Come è stato il passaggio dal blog a tre libri pubblicati?

R – Ecocucina è un blog molto settoriale e ha da subito attirato molta attenzione, anche da parte di alcuni editori. Quindi le proposte sono arrivate spontaneamente: ho scritto il primo libro e da lì sono seguiti gli altri, che in realtà fanno parte di un unico progetto coerente.

D – Stai già pensando al quarto libro?

R – Sì, ci sto lavorando: sarà dedicato all’autoproduzione, ovvero tutto ciò che si può fare quando si ha tempo da mettere in dispensa per quando non si ha tempo. Sarà molto focalizzato sulla conservazione del cibo, perchè spesso sono proprio i prodotti a lunga conservazione che acquistiamo al supermercato e che potremmo fare da soli in casa.

D – Dovremo aspettare il 2014 per vederlo in libreria?

R – Forse no, l’editore lo vorrebbe per il prossimo autunno, vediamo se riesco a farcela. Ho scritto ‘Ecocucina’ in un mese ma questo nuovo lavoro richiede molta sperimentazione e di conseguenza anche molto tempo.

D – A livello televisivo ci saranno novità?

R – Sì, sto valutando nuove proposte, anche di altri canali: probabilmente ci sarà un nuovo programma…

D – Quali consigli puoi dare a chi sceglie di diventare foodblogger in questo periodo?

R – Il contesto attuale è piuttosto saturo, ma credo che ci siano ancora spazi di manovra: bisogna dare messaggi di nicchia, magari puntando su un blog di approfondimento e affrontando argomenti come le materie prime o l’educazione alimentare.

Il decalogo dell’ecocucina

Ovvero come azzerare gli sprechi, risparmiare ed essere felici (tre ottimi obiettivi di vita, no?).

  1. Alimentazione – Consumate tutti i giorni frutta e verdura fresca, cereali integrali e legumi. Riducete il più possibile il consumo di carne, consumate con moderazione latticini, uova e prodotti ittici
  2. Materie prime – Scegliete il più possibile prodotti di stagione, biologici o biodinamici, di produzione locale, a filiera corta, non raffinati e privi  di imballaggio
  3. Quantità – Non acquistate più di quanto potete consumare e non cucinate più di quanto potete mangiare
  4. Modi e luoghi di acquisto – Privilegiate i produttori locali e a filiera corta. Acquistate direttamente dai produttori, presso i mercati del contadino o entrate a far parte di un Gas (gruppo d’acquisto collettivo)
  5. La dispensa – Fidatevi anche dei vostri sensi, non solo delle date di scadenza, e conservate ogni prodotto nel modo migliore usando abitualmente sottovuoto ed essiccazione
  6. Sprechi – Imparate a utilizzare il 100% dei prodotti, in modo da ridurre gli sprechi e risparmiare. Gambi, bucce, torsoli, foglie, lische possono trasformarsi in piatti golosi e raffinati. Cucinate il giusto e se qualcosa avanza impiegatelo in ricette di riciclo. Al ristorante chiedete sempre di poter portare a casa quello che non riuscite a mangiare
  7. Compost – Utilizzate quello che non è possibile impiegare in cucina per fare il compost. E’ sufficiente avere un balcone, un contenitore con buchi per l’aerazione e un coperchio per non fare entrare l’acqua in caso di pioggia. Con una buona miscela di partenza, dopo tre mesi avrete un ottimo concime e dopo sei un buon terriccio a costo zero
  8. Energia – Per ridurre i consumi di energia in cucina, privilegiate fornelli a induzione, lavastoviglie per cucinare, forno ad alta efficienza energetica, cestelli di bambù e cottura a vapore, pentola a pressione
  9. Acqua – Per risparmiare privilegiate la pentola a pressione. Utilizzate l’acqua di lavaggio delle verdure per innaffiare. Utilizzate l’acqua di cottura della pasta, delle patate e del riso per preparare minestre o come addensante, perché è ricca di amido. Tenete da parte l’acqua di cottura degli ortaggi per sfruttarla come base per zuppe o per il brodo. Lavare in lavastoviglie i piatti sporchi riduce il consumo di acqua rispetto al lavaggio a mano e se si utilizza anche per cuocere mentre si lavano i piatti si ha un ulteriore risparmio
  10. Imballaggi – Privilegiate i prodotti sfusi: ricorrete ai cibi take away solo se strettamente necessario e privilegiate chi fornisce contenitori biodegradabili. Bevete acqua di rubinetto e trasportatela in contenitori riutilizzabili di vetro, metallo, ecc, evitando il più possibile l’acqua in bottiglia

Poi Lisa ha raccontato del suo fidanzato, la cavia preferenziale dei suoi esperimenti: “L’ho accompagnato da una dietologa perché ha qualche chilo da smaltire, e senza avere la minima idea di chi fossi la dottoressa ci ha raccomandato di mangiare la zucca con la buccia…“. Ma questa è un’altra storia della quale vi parlerò prossimamente.

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7 Comments

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  4. Allora era veramente interessante !! Mi dispiace non essere potuta venire , spero proprio di essere presente per i prossimi appuntamenti , nel mentre aspetto presto altre tue novitá ………

  5. Begli articoli! Mi piace molto leggerli. Uno di questi lo didattizzo e lo do in pasto ai miei studenti. … Lo sai che ormai manca poco e poi anche tu sarai intervistata! 🙂

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