Non è il primo posto ad affiorare alla mente quando si decide di visitare Milano, eppure la Vigna di Leonardo e la Casa degli Atellani è un luogo di incredibile bellezza.
Soprattutto se lo visitate in primavera, quando il giardino splende rigoglioso di fiori e profumi.
La Vigna di Leonardo si trova in corso Magenta, proprio di fronte a Santa Maria delle Grazie, lo scrigno che protegge il Cenacolo (si arriva a piedi da Cadorna).
Storia della vigna dimenticata

Tutto parte nel 1495, quando Ludovico il Moro, Duca di Milano all’epoca trentenne, incarica il coetaneo Leonardo Da Vinci di dipingere L’Ultima Cena all’interno del refettorio di Santa Maria delle Grazie.
Tre anni dopo, Ludovico regala a Leonardo una vigna, proprio di fronte a dove sorgeva il cantiere del Cenacolo e dietro la Casa degli Atellani. Il regalo fu molto apprezzato perché il pittore veniva da una famiglia di vignaioli e amava la cucina (aveva anche lavorato a corte come responsabile degli eventi, diremmo oggi).

Nel 1500, però, arrivano i Francesi: il Moro viene imprigionato, Leonardo lascia Milano ma prima affitta la vigna al padre di Gian Giacomo Caprotti detto il Salai, suo allievo prediletto. Nel 1519, anno della sua morte, redige testamento e lascia la vigna una parte a Salai e una parte a un altro servitore.
Come arriviamo alla vigna odierna?
La Casa degli Atellani

C’entrano gli Atellani, o meglio i gli attuali proprietari della Casa degli Atellani in corso Magenta, dove si trova la Vigna.
Gli Atellani erano una famiglia di cortigiani di Ludovico il Moro, il quale regalò loro quella che oggi conosciamo come La Casa degli Atellani, l’unica cosa rimasta in piedi oggi del progetto del Moro di creare un quartiere residenziale accanto a Santa Maria delle Grazie (che all’epoca era praticamente periferia).

Dopo vari passaggi di mano, nel 1919 viene acquistata da Ettore Conti, ingegnere e senatore il cui genero è Piero Portaluppi, l’architetto di Villa Necchi Campigli.
Inizia così la ristrutturazione completa della Casa, che assume l’aspetto odierno. Nel frattempo, lo storico dell’arte Luca Beltrami, prima che inizino i lavori di ristrutturazione del Portaluppi ritrova i pergolati ancora vivi di una vigna di quattro secoli prima: quella di Leonardo.

La fotografa e la documenta, prima che il terreno venga suddiviso in lotti e la maggior parte delle piante si perda per sempre. Rimangono in piedi quelle all’interno della Casa degli Atellani, che verranno distrutte dai bombardamenti su Milano del 1943.

In occasione di Expo 2015, la Fondazione Portaluppi e gli attuali proprietari decidono di rilanciare la vigna nel luogo originario. Basandosi sugli studi dell’enologo Luca Maroni, della genetista Serena Imazio e del prof. Attilio Scienza (giuro, è il suo cognome), esperto del dna della vite, si identifica la varietà di vitigno coltivata in passato e si ripianta tutto.
–> Psst, se sei a Milano fai un salto anche al Museo Branca, un altro luogo incredibile della città
Vigna di Leonardo: orari e biglietti

La visita alla Vigna di Leonardo include anche quella alla Casa degli Atellani (orari: partono ogni 30 minuti da lunedì a venerdì e ogni 15 sabato e domenica).
Dura circa mezz’ora, si utilizza l’audioguida in diverse lingue che in sette tappe racconta tutta la storia.
I biglietti costano 10 euro (8 euro il ridotto).
–> Psst, sai che puoi fare l’aperitivo sulla Terrazza Martini di Milano?
Un aperitivo in vigna

Dopo la visita, o magari solo perché passate in corso Magenta e avete fame e sete, potete fare un salto al Bistrot: qui si può fare colazione, pranzo, merenda o aperitivo, con un menù che varia ogni settimana.
Nei mesi estivi, inoltre, si può acquistare il biglietto solo per l’ingresso in giardino e pranzare o – ancora meglio – prendere un aperitivo con un calice della malvasia di Leonardo all’ombra della vigna.
Vigna di Leonardo – Milano, corso Magenta 65 – Tel 02 4816150 – Orari: il museo è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18 – Biglietti: 10 euro, ridotto 8 euro
2 Comments
Che meraviglia! Ecco quella che sarà una delle visite che devo assolutamente mettere in pista per la prossima primavera! Mi ha sempre incuriosito ma ancora non sono riuscita ad andarci, devo rimediare!
Ti sorprenderà, io non me l’aspettavo così bella! E poi è una storia di Milano che non conoscevo (tra l’altro, è un posto che potrebbe piacere anche ai bambini)