Mettiamo caso che, da bravi pianificatori, abbiate già iniziato a pensare alle vacanze: se non sapete decidervi e volete un suggerimento, prendete la macchina (meglio se con un capiente bagagliaio) e partite in direzione Croazia.
Io in Croazia non sono mai stata ma ho avuto la fortuna di partecipare a una degustazione di vini croati tenuta dal sommelier Sandi Paris, membro del Hrvatski Sommelier Klub: una folgorazione, sono caduta preda dei bianchi croati e da quel dì pianifico un viaggio in Croazia alla ricerca delle etichette degustate.
La Croazia ha 40mila ettari di vitigni: se pensate che in Italia ne abbiamo 850mila, la superiorità balza agli occhi. Eppure i vini croati meritano, anche perché le similitudini tra i due paesi sono parecchie.
–> Psst, scopri anche i vini della Galizia
Le etichette da comprare
Nella mia mente si susseguono immagini di strade assolate, con i vigneti da una parte e il mare dall’altra, piccoli ristorantini di pesce fresco (che nella mia immaginazione, ça va sans dire, costano pochissimo), cittadine di case bianche e soprattutto loro, le cantine, luoghi di delizia laddove fare incetta delle seguenti etichette:
- Pjenusac Misal Millenium Istria
- Mazazija Istriana Kabola 2010 Istria
- Posip Stina Brac 2011 Dalmazia
- Grasevina Krauthaker 2009 Slavonia
Poi, se mi avanza spazio nel bagaglio, ci aggiungo anche qualche bottiglia di olio extra vergine d’oliva De Kleva Fam. Bursic Istria.
Ma andiamo con ordine, seguendo le spiegazioni di Sandi Paris e dando un’occhiata anche agli abbinamenti.
Lo spumante: Pjenusac Misal Millennium Istria
Come suggerisce il nome, si tratta di uno spumante istriano, proveniente dalla zona di Zagabria: è fresco, fruttato, profumato, a noi è stato servito in apertura della cena.
Sarà che eravamo tutti assetati e affamati ma il giudizio è stato unanime: una delizia.
La malvasia: Malzazija Istriana Kabola 2010 Istria
Ho molto apprezzato la scelta di non servire alcun antipasto, per cui dopo lo spumante abbiamo subito attaccato il primo: penne di grano duro alla Norma con ricotta stagionata.
Non è un piatto tipico croato, eppure la Malvasia che ci hanno servito si sposava benissimo con questa delizia siciliana. Sandi Paris ha spiegato che in Istria ci sono due tipi di terra, di cui una rossa: la Malzazjia Istriana proviene da quest’ultima, ha molta mineralità e solletica il palato con un profumo di mela che sfuma nella mandorla.
Con il pesce: Posip Stina Brac 2011 Dalmazia
Superato in gaiezza primo piatto, arriviamo al secondo: filetto di dentice in guazzetto alla mediterranea con patata schiacciata all’olio e spinaci stufati. E qui le cose si complicano, perché sul tavolo compaiono un bianco, un rosso e una piccolissima bottiglietta di olio d’oliva.
Sandi Paris inizia a snocciolare le istruzioni e noi, ormai confusi e felici meglio di Carmen Consoli, eseguiamo ligi: in primis, assaggiamo il dentice con il Posip Stina Brac, un vino bianco proveniente dalla Dalmazia, che sa “di mare, sole e sasso” dice testualmente il sommelier. L’uva con cui viene prodotto è molto concentrata e gialla, con una gradazione più alta degli altri bianchi ma un ottimo equilibrio.
Un olio e un rosso
Quindi, prosegue Paris, dobbiamo versare qualche goccia di olio d’oliva De Kleva Fam. Bursic Istria sul dentice, assaggiarlo e poi degustare l’unico rosso della serata: il Teran F. Arman 2008 Istria.
L’olio è eccezionale, sul pesce sta benissimo (come credo su qualunque altro cibo): attacchiamo il rosso scettici, ma Paris ci spiega che è simile a un Brunello di Montalcino, sta bene con capperi e olive e l’aggiunta sul pesce di un olio così concentrato lo rende adatto anche a un rosso.
Il vino dolce: Grasevina Krauthaker 2009 Slavonia
Infine il dessert: crème brulée allo zafferano e lamponi, servito con un vino dolce, simile al nostro passito, con un retrogusto di caramello.
Domanda finale al sommelier, quando ormai eravamo tutti completamente schiavi delle etichette croate: si trovano questi vini in Italia? No, tocca fare le valigie e partire, direzione Croazia.
5 Comments
Pingback: I vini dell’isola d’Elba: tra bianchi e passito, intervista all’enologa | Lili Madeleine
Pingback: Come si dice birra in… | Lili Madeleine
Pingback: 7 blog per amare la Croazia | trippando
Pingback: Trippando | La Croazia dei Tripp-amici, su mappa!
Mi stai facendo venire voglia di mollare tutto e partire per la croazia !! Gnam che bontã !