Gordon RamsayOk, lo ammetto: appena terminata l’intervista a Gordon Ramsay ci siamo avventati su di lui per avere una foto insieme al celebrity chef più famoso e figo del mondo.

Incuranti della dignità, a turno tutti (laddove per tutti intendo: Repubblica, Corriere, Vogue, Sole 24 Ore, Grazia) ci siamo prestati col sorriso di cemento a posare accanto all’uomo che fino al giorno prima era impegnato nella pesca ai salmoni selvatici nel ghiacciaio:

Dopo la cooking demonstration che ha scaldato animi, cuore e altro di tutte le giornaliste presenti in sala, pronti per il secondo capitolo della saga, ovvero l’intervista a Gordon Ramsay al Forte Village? Ok, partiamo. 

Intervista a gordon ramsay

Premessa necessaria: d’accordo con le due agguerritissime p.a. (= personal assistance) di Gordon, ogni gruppo di giornalisti ha avuto circa 10 minuti di tempo per l’intervista. Quindi non abbiamo potuto fare tutte le domande che avremmo voluto e che ci frullavano in testa (ehm Gordon, dovremmo proprio rivederci).

Il turno dell stampa italiana è arrivato dopo quello dei giornalisti russi, infatti Ramsay ci ha accolti dicendo:

Spero che voi mi facciate domande più divertenti, stavo quasi per addormentarmi!”.

Noi non ci facciamo intimorire e attacchiamo subito agguerritissimi:

Qual è l’ingrediente che non puoi mai mancare in cucina? 

[Avevamo scommesso tutti sul sale e invece…] Il tonno! Altri direbbero la pasta ma io non posso vivere senza il tonno, sotto qualunque forma.

E tra gli ingredienti della cucina sarda?

Mi piace moltissimo il polipo: adoro andare a pescarlo ogni volta che vengo in Sardegna e poi mangiarlo brasato sulla spiaggia.

Tra sesso e cibo, cosa preferisci? (e qui sogghigniamo tutti, lui compreso)

Entrambi! Il sesso migliore arriva dopo un’ottima cena e non c’è niente di più sexy che vedere una donna nuda mentre cucina. Cracco è uno chef serio, mi ha quasi fatto passare per un bravo ragazzo! (Il riferimento è alla copertina di GQ dove Cracco posa con una modella nuda avvinghiata a lui)

Parteciperai, prima o poi, a qualche trasmissione italiana dedicata alla cucina?

Mi piacerebbe molto. Ho visto la serie italiana di Cucine da incubo con Antonino Cannavacciuolo, sono programmi molto importanti che portano lo spettatore direttamente nella cucina dei ristoranti.

Sei stato il primo a creare il fenomeno degli chef celebrity: quali sono secondo te gli aspetti negativi di tutta questa attenzione ai cuochi?

I giovani chef oggi pensano che la fama arrivi innanzitutto attraverso l’esposizione mediatica e la televisione, invece bisogna fare anni di gavetta. E’ come se un giovane calciatore andasse da Beckham per chiedergli quanto si guadagna facendo il calciatore: bisogna pensare prima di tutto alla propria passione, non ai soldi e alla fama.

E gli aspetti positivi dell’essere così famosi?

Il successo mediatico ha un grosso impatto sulla possibilità di aprire nuovi ristoranti. Inoltre, permette a chi sta dietro i fornelli di trasmettere nuovi stimoli alle persone, magari contribuisce anche a far riscoprire l’amore per la buona cucina: questo è un aspetto fondamentale, soprattutto per chi ha dei bambini. Io voglio che i miei figli crescano sapendo cucinare il cibo, indipendentemente da quello che sceglieranno poi di fare nella vita.

Quali sono i giovani cuochi da tenere d’occhio che potrebbero diventare i celebrity chef di domani?

Ce ne sono un gruppetto di cinque o sei, anche perché io non vedo l’ora di andare in pensione! Prima di tutto Clare Smyth. E’ una giovane chef e dirige il Restaurant Gordon Ramsay di Londra: ha già conquistato tre stelle Michelin e ha una storia pazzesca alle spalle. E’ andata via di casa a 17 anni ed è venuta a bussare alla porta del mio ristorante: io l’ho mandata a studiare in Francia e in Italia per 5 anni e oggi, a poco più di 30 anni, ha già ricevuto un encomio dalla Regina Elisabetta! [NDR Clare Smyth nel 2013 è diventata membro del Order of the British Empire]

Come si conquista una stella Michelin?

Non bisogna mai puntare a ottenerla, ma essere concentrati sul cliente, mantenendo un livello di qualità elevato senza oscillazioni. Cibo di stagione e ottimo servizio sono due fattori chiave. Arrivare ad avere la terza stella significa raggiungere la perfezione assoluta: io sono un maniaco della perfezione, ecco come l’ho ottenuta.

–> Leggi qui come si cena al ristorante di Gordon Ramsay in Sardegna

Vi lascio con le foto ufficiali dell’evento Gordon Ramsay Experience at Forte Village (scattate da un fotografo vero, Dario Sequi).

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