Eccoci, questi qui sopra nella foto siamo noi: giornalisti, italiani e stranieri, operatori, fotografi. Al centro, come in un presepe, lui: Gordon Ramsay.
Più figo di un attore di Hollywood, più maledetto di una rockstar, più sexy di qualunque altro giudice Masterchef possa mettere in campo (e non avrei mai pensato di scriverlo).
In confronto, Cracco è un pesce lesso, Bastianich un pivellino delle scenate, Bruno Anaconda Barbieri non ne parliamo nemmeno (checché lui ne dica).
Venuto in Italia per qualche giorno a incontrare la stampa e i colleghi che lavorano nei suoi ristoranti, primo tra tutti quello al Forte Village in Sardegna, Gordon Ramsay si è concesso in un’intervista (di gruppo suddivisi per nazionalità, 10 minuti per 7 colleghi ognuno con la propria domanda) e in una cooking demonstration.
Quindi preparatevi a una serie di post: in questo parliamo della cooking demonstration, ne seguirà un altro con l’intervista e l’ultimo sul suo ristorante.
Gordon Ramsay ci ha steso a terra tutti. Perchè?
Il giorno prima del fatale incontro, si respirava parecchia ansia tra addetti ai lavori e circolavano ordini precisi:
- non fare domande personali (un collega ci ha provato l’anno scorso e si è arrabbiato)
- non arrivare in ritardo all’appuntamento
- sperare che abbia dormito bene, è così imprevedibile
…insomma, sembrava stesse arrivando Bono Vox, che forse però non avrebbe sollevato tutto questo polverone.
(Per farvi capire meglio, la mattina fatidica passo davanti alla sala dove era in corso l’allestimento per lo show cooking e sento un cameriere dire a un altro: “Hai preso il latte scremato? Gordon vuole il latte scremato!“, con lo stesso tono di voce che una madre utilizzerebbe davanti alla casa in fiamme per dire “I bambini, salvate i bambini!“).
Ecco, questo era il clima in sala in attesa che lui facesse il suo ingresso.
E io scettica pensavo che stranamente tutte le persone a cui avevo detto dell’intervista a Gordon Ramsay, indipendentemente da sesso, età, professione e gusti, mi avevano chiesto una sola cosa: “Digli che io lo amo!“, declinato in diverse varianti.
Gordon Ramsay show cooking
Poi lui è arrivato e questo è stato l’esordio (l’ho filmato!):
Ci siamo innamorati tutti di lui appena ha aperto bocca.
Gli è bastato esordire dicendo che era appena arrivato da un weekend dove ha dato la caccia ai salmoni selvatici nel ghiacciaio (brivido lungo la schiena delle presenze femminili in sala).
Poi che si era svegliato alle 5.30 del mattino per fare il primo bagno della giornata alle 6.00 perché, ha detto, “ho un fisico scozzese, per indossare un vestito elegante devo unirne due insieme ma nuoto come un fo***to delfino!” (ooohhhh, reazione del pubblico femminile in sala).
Quindi ha detto di come cuochi e camerieri dovrebbero tenersi in forma, per “vivere più a lungo e fare l’amore più a lungo” (sospiro tra le presenza femminili in sala).
Poi ha iniziato a tirare la pasta, visto che parlando ha trovato il tempo per preparare un antipasto di cui – credo – nessuno di noi ricorda nome e ricetta ma i movimenti delle mani sì.
Quando una collega straniera gli chiede come fa a tenersi così in forma, lui pronto risponde: “Scappo dai critici che vogliono scrivere recensioni su di me e i miei ristoranti!“.
Infanzia e giovinezza di Gordon Ramsay
Ha raccontato di quando era un giovane cuoco alle prime armi e viveva in Francia, a Parigi: “Avevo una fidanzata pesante e pelosa, insomma il massimo quando hai 22 anni, sei senza soldi e lei ha un appartamento dove tu puoi stare gratis“.
Non sono mancate le frecciate all’Italia: “Vorrei fare Masterchef Italia ma non vi piacciono le parolacce…forse voi qui preferite le barzellette!“.
Poi via col revival sull’infanzia, quando sua madre gli preparava spaghetti in scatola con un sugo pronto e lui li disponeva nel piatto formando la frase ‘Mamma questo è disgustoso’. Perché Gordon Ramsay ama la pasta, soprattutto quella fresca: “Prepararla è un atto d’amore” (ennesimo fremito tra le donne presenti in sala).
E così si prepara a impiattare, anzi a chiudere il tortellino che sta preparando (perché l’antipasto in questione è un tortello di pasta fresca su carpaccio di scampo marinato e ripieno di mozzarella e finocchietto).
E qui torniamo alla scena iniziale, lui che ci fa vedere come si chiude il tortello in questione e noi che lo guardiamo come fosse il Papa pronto a rivelare l’ultimo segreto di Fatima:
Ci ha messo tre mesi a imparare il movimento giusto per chiudere i tortelli, racconta.
E il risultato è questo:
7 Comments
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cioè hai fatto il video! miticissima!!!
Sì sì, ho fatto tutto quello che potevo 😉 Adesso dovrei trovare un programma per montare i video…
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uhuhu!!!! improvvisamente ho caldo!!!!
Non sai quanto ti invidio!!!