Galeries LafayetteLe Galeries Lafayette aprono a Milano, gioia e tripudio!

Lo so che essere così smaccatamente consumisti e pro-francesi a qualcuno può far storcere il naso, ma la notizia era rimbalzata di quotidiano in quotidiano qualche mese fa e oggi Repubblica è uscita con il rendering del progetto.

Che ci posso fare se già mi ballano i piedi?

grandi magazzini più famosi di Parigi finalmente sbarcano nella città della moda per eccellenza e aprono i battenti all’ombra della Madonnina. O meglio, all’ombra di Segrate, alle porte di Milano.

Dopo la notizia che Gino Sorbillo apre Lievito Madre al Duomo (a proposito, qualcuno ha notizie in merito? Tutto tace…), dopo l’inaugurazione di Eataly Smeraldo nella location un tempo occupata dal Teatro Smeraldo, Milano si prepara a diventare una capitale della gastronomia sempre più di alto livello, soprattutto in vista di Expo 2015.

Galeries Lafayette Le Galeries Lafayette dovrebbero essere pronte per il 2017 e, stando a quel che riporta Repubblica, occuperanno un’area di 175mila metri quadri.

Il risultato è quello di Milano sarà non solo il primo magazzino nella Penisola per il gruppo francese, nato a Parigi alla fine dell’Ottocento e prossimo a festeggiare i 120 anni di attività, ma anche il centro commerciale più grande d’Italia.

L’obiettivo della catena, ormai diventata l’icona stessa dello shopping francese, punta all’internazionalizzazione sui mercati esteri: Milano sarebbe una nuova tappa dopo le aperture di Berlino, Dubai, Casablanca, Jakarta e Pechino.

Cosa c’entra tutto questo con la gastronomia? Basta dare un’occhiata al sito delle Galeries Lafayette per capirlo.

Come ormai stanno facendo da anni anche la Rinascente e altre catene di grandi magazzini, anche il tempio dello shopping parigino ha un reparto gourmet dedicato soprattutto a cioccolato, te, caffè, marron glaces, miele, confetture, oli, aceti, mostarde, paté (se sul vostro scaffale avete il libro L’ora del paté qui c’è pane per i vostri denti), salse, tartufi e ovviamente vino.

Trovate marchi come Kusmi Tea, Hediars, Confiserie Heidel, Mazet de Montargis, Damman Frères e molte altre.

Vi basta per iniziare a essere felici?

Ti piace la cucina francese? Dai un’occhiata alle notizie di Lili Madeleine sull’argomento

 

10 Comments

  1. Mmm.. onestamente, Segrate non è proprio Milano. Non ci sono mezzi pubblici (a parte credo la 73? Prosegue dopo Linate? Boh..) e di mettermi in macchina per andare in un centro commerciale non è la mia idea di comodità e divertimento, né tanto meno di ricercata eleganza francese 🙁 Grande delusione, grandissima. Continuare poi a costruire, occupando ogni mm di suolo rimasto miracolosamente libero, è talmente sbagliato, che mi chiedo come faccia a essere ancora legale.
    Avevo letto di un’apertura in Cordusio, ma mi chiedo poi perché costruire un doppione gigantesco. A questo punto, a Milano cosa rimarrebbe? Una vetrina? Un contentino? O un biglietto da visita?
    Ok ok, mi fermo, non volevo far polemica, però che peccato..

    • Ma no, ben vengano le polemiche, è giusto non accettare tutto passivamente!
      Sulla scarsità di trasporti concordo in pieno, ma spero che per il 2017 (anzi, per il 2015 visto che prima c’è l’Expo) qualcosa cambi in meglio.
      Sui centri commerciali…tutto il male possibile è già stato detto, ma poi continuano a spuntare come funghi. Milano è già piena di grandi colossi, esattamente come le altre capitali europee: forse però tra l’ennesimo Zara e qualcosa di lievemente diverso, come può essere la Rinascente, preferisco la seconda. Senza contare un altro aspetto: ci sarà un investimento straniero in Italia, che porterà (si spera) nuovi posti di lavoro.
      Non voglio incensarlo ma non vorrei nemmeno guardarlo come il diavolo in persona…sull’apertura in Cordusio non so nulla, quindi non mi esprimo.
      Che dire? Incrociamo le dita e speriamo che i pro siano più dei contro!

      • Ho appena letto un articolo che avevo messo da parte (e dimenticato..) e che parla proprio di questo. A Cordusio non si farà niente, hanno scelto Segrate per attrarre un bacino di persone molto maggiore e con reddito alto. Quello però che mi irrita, soprattutto, è che si continui a pensare nell’ottica dell’auto: 10.000 parcheggi significano solo traffico e smog. Mi rendo conto che per molti la salute e il futuro siano concetti astratti con cui faranno i conti gli altri, però è incredibile che non si pensi mai a un’alternativa di trasporto pubblico. Mai. Tutti in auto, in coda e poi a cercar parcheggio.
        Comunque il problema è mio, che mi lamento, e mi scuso, non volevo certo farlo sul blog di qualcun altro! 😛
        Ciao!

        ps: ricordi la questione Gino Sorbillo? Mi è stato detto che, per problemi burocratici, l’apertura è rimandata a fine giugno. Manca poco 😉

      • Ma figurati, anzi ben venga il confronto! Sul discorso macchina ti appoggio in pieno: in Italia siamo abituati prima a costruire e poi, in corsa, ad aggiungere i servizi che mancano, mentre dovrebbe essere il contrario (vedi anche il quartiere Bicocca: ho frequentato lì l’università e ai tempi c’era il deserto dei tartari con un solo tram che ci arrivava…).
        Un parcheggio da 10mila posti auto mi spaventa, in effetti…spero non si trasformi nell’ennesima Corsico, dove a parte Ikea e altri centri commerciali sembra non esistere altro!

        Ps. Grazie per l’aggiornamento su Gino Sorbillo, ultimamente c’è parecchia gente che mi chiede se poi ha aperto, almeno ora so cosa rispondere 😉

      • Mi sento svuotata da tutte le critiche che ho fatto ultimamente (vedi la pagina Facebook), vorrei davvero una città diversa e non c’è modo di averla. È frustrante.

        Mi consolerò con una pizza.. spero 😀
        Ciao!

      • Anche a me piacerebbe una città più verde e a misura di bici-pedone-carrozzina, con piazze alberate, panchine e locali all’aperto, ma so che non posso aspettarmela da un giorno all’altro. Qualche miglioramento c’è stato, per lo meno sembra aumentino le piste ciclabili…l’importante è non scoraggiarsi e continuare a sostenere le proprie idee ogni volta che c’è uno spazio sociale aperto al confronto.
        Io continuo ad amare questa città, il che significa impegnarsi perchè diventi sempre più simile a ciò che ho in mente: un aspetto bello di Milano è l’incredibile sottobosco di idee, iniziative e startup che nascono ogni giorno, con sempre più attenzione alle tematiche green. Insomma, forse altre città sono esteticamente più belle, ma anche dare spazio alle idee non è cosa di poco conto…
        Buona pizza 🙂

  2. mi stra-piace questa notizia!ora aspettiamo treni, nel frattempo si può sempre fare un saltino a Parigi!

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