L’inverno sta arrivando, è ormai tempo di polenta: possibilmente taragna, con una generosa dose di burro di montagna e altrettanta di formaggi bergamaschi, ovvero i Principi delle Orobie.
Riuscite a pensare a un comfort food per le fredde giornate invernali più buono di questo?
Ma procediamo con ordine e facciamo un ripasso dei fondamentali: la polenta è bergamasca, fin qui ci siamo. Il burro di montagna è il più buono, lo sappiamo. Ma i formaggi Principi delle Orobie?
Delizie assolute: se c’è qualcosa per cui davvero posso andare in crisi d’astinenza, a parte la pasta al forno, sono i formaggi (d’altra ve l’avevo già detto che faccio anch’io come le Francesi, mangio formaggi e me ne frego!). E il gelato. Considerando che sono intollerante al lattosio, capite che la mia vita è decisamente complicata.
Visto che il tempo da polenta ormai bussa alla porta, è il caso di non farsi trovare impreparati all’appuntamento con le temperature basse: quando fa freddo servono più calorie.
–> Psst, scopri i falsi miti sul Parmigiano Reggiano
Tra Val Brembana e Val Taleggio: i formaggi bergamaschi

E allora via senza rimpianti verso Branzi, Carona e Roncobello, in Val Brembana, e la Valle Taleggio, tra Bergamo, Sondrio e Lecco per caseifici e antiche tradizioni.
Bergamo e la sua provincia vantano infatti ben 9 formaggi Dop: un record a livello italiano!
In particolare, questa è la patria dei Formaggi Principi delle Orobie, il marchio che racchiude Agrì di Valtorta, Bitto storico, Branzi, Formai de Mut dell’alta Valle Brembana, Stracchino all’antica delle valli orobiche e Strachitunt. Luoghi poco conosciuti (o poco di moda) ma perfetti per organizzare weekend in ogni stagione all’insegna della tradizione gastronomica locale d’eccellenza.
Conosciamoli meglio!
Agrì di Valtorta (Presidio Slow Food)
Piccolo, cilindrico formaggio a pasta cruda, a base di latte vaccino intero: come suggerisce il nome, si produce solo a Valtorta in Val Brembana grazie a una dozzina di irriducibili allevatori che portano il latte alla Latteria sociale del paese (in via Roma). Tre giorni di lavorazione, un casaro con molta abilità manuale et voilà, il risultato è un formaggio dolce e aromatico.
Bitto storico (Presidio Slow Food)



In provincia di Sondrio c’è la Valle del Bitto ma da secoli questo formaggio viene prodotto anche nell’alta Val Brembana grazie al Consorzio Salvaguardia Bitto Storico che vigila attentamente con regole severe.
Mangimi vietati e mungitura rigorosamente a mano: altrimenti non è Bitto storico, l’unico formaggio al mondo con una stagionatura che può superare i 10 anni.
Ha la Denominazione di Origine Protetta (Dop) ed è a base di latte vaccino e di capra: ogni anno nel mondo ci sono solo 1500 forme di questa delizia, non avete voglia di metterci sopra le mani?
Branzi



Prodotto da secoli nell’omonimo paese di Branzi, in Alta Val Brembana, questo formaggio viene fatto con latte vaccino intero crudo dalla Latteria Sociale di Branzi (via San Rocco 41).
Può avere un sapore dolce e delicato oppure, nella versione più stagionata (fino a 12 mesi per lo stravecchio), lievemente piccante: è il compagno perfetto per la polenta taragna.
Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana



Formaggio di latte vaccino, le cui origini sono antichissime: viene prodotto sugli alpeggi tra i 1.300 e i 2.500 m di altitudine. Non a caso il suo nome significa Formaggio del monte!
Il sapore è delicato, poco salato, con un retrogusto che rimanda ai foraggi alpini: anche lui ha la Denominazione di Origine Protetta (Dop).
Stracchino all’antica delle Valli Orobiche (Presidio Slow Food)



Formaggio grasso, molle, gustoso e saporito: se ne assaggiate un pezzetto non potrete fare a meno di proseguire fino a terminare la forma.
Stracchino in dialetto bergamasco indica quei formaggi prodotti con il latte di vacche ‘stracche‘, ovvero stanche per via della transumanza: si produce con latte vaccino a munta calda in Valle Brembana, Val Taleggio (infatti è l’antenato del formaggio taleggio), Val Serina e Valle Imagna.
Strachitunt



Da lui discende il gorgonzola così come lo conosciamo: lo Strachitunt, nome che in dialetto bergamasco significa ‘Stracchino rotondo‘, è un formaggio erborinato a pasta cruda, a base di latte vaccino.
Esportato nelle ricche tavole dei nobili del Settecento a Parigi e Londra, è stato definito da Gianfranco Vissani il formaggio più buono del mondo. Ha la Denominazione di Origine Protetta (Dop).
9 Comments
Pingback: Anch’io mangio formaggio (come le Francesi) e me ne frego! | Food Blogger Mania
Pingback: Anch’io mangio formaggio (come le Francesi) e me ne frego! | Lili Madeleine
Pingback: Calza della befana alternativa per amici gastrofanatici | Lili Madeleine
Pingback: Risotto al Castelmagno e l’anestesia dell’abitudine | Food Blogger Mania
Pingback: Risotto al Castelmagno e l’anestesia dell’abitudine | panelibrienuvole
Pingback: Bruscitti di Busto Arsizio: la ricetta del Magistero (rivista da mia mamma) | Lili Madeleine
Interessantissimo questo post! Di tutti questi formaggi conoscevo solo il bitto…e non mi ricordo nemmeno che sapore abbia! Certo che per degustarli bisognerà fare un’escursione sulle Alpi Orobie (delle quali, pure, ignoravo l’esistenza…che somara!!), non credo che si trovino molto facilmente nel resto d’Italia…sbaglio?
Se proprio dovessi scegliere, opterei per lo stracchino o per lo strachitunt…ma perché non provarli tutti? 😉
P.S.: intollerante al lattosio?!? Noooo 🙁
Ahimè sì, sono intollerante al lattosio ma fortunatamente i formaggi stagionati non mi danno problemi! Il bello secondo me di queste località poco conosciute, come le Orobie, è che si possono abbinare bellissimi weekend a gite gastronomiche e shopping nelle latterie sociali: insomma, si prendono tre piccioni con una fava 🙂
Pingback: Formaggi Principi delle Orobie: ripassiamo i fondamentali | Food Blogger Mania