La mia brillante collega Cristina (quella che abita a Chivasso) l’altro giorno ha fatto un errore. Eravamo al telefono e si è lasciata sfuggire: “Sai, ieri ho fatto in casa la crema di marroni!”.
Taac, di seguito la ricetta per farla in casa e dare una svolta all’autunno.
Potete mangiarla a cucchiaiate o usarla per farcire torte, crostate e biscotti. In ogni caso è molto godereccia e dona felicità.

Premessa d’obbligo
Testo e foto di Cristina Peroglio
Io non so cucinare. Proprio non sono capace, non mi viene, non ci riesco. Leggo le ricette che dicono ‘fai così e così’. Io faccio ‘così e così’ e mi viene un boh…
Ma alle volte, raramente eh, i miracoli accadono.
Cosi l’altro giorno, afflitta e sconfortata da un persistente periodo di sfighe, trovandomi fra le mani un pomeriggio libero, mi è venuta la voglia, irrefrenabile, di crema di marroni. Ma non da comprarne un vasetto. Mi è venuta voglia di farmela da me.
La crema di marroni
Non so voi che rapporto avete con l’autunno. Io sono un po’ come Catullo…odi et amo, insomma.
Mi piacciono la pioggia, i mucchi di foglie secche, i funghi e le castagne. Fino a quando tutto questo meraviglioso panorama autunnale non mi annoia a morte e comincio a desiderare il sole, i giardini fioriti e le maniche corte.



C’è un sapore, però, che non mi annoia mai: quello dei marron glacé in tutte le loro varianti. Interi, spezzati, affogati nel loro appiccicoso sciroppo e, ça va sans dire, ridotti in crema.
Dolce. Dolcissima.
Ne mangi un cucchiaino e sei a posto con la voglia di dolce per tutto il giorno.
L’ho incontrata da bambina, grazie a una mamma golosissima e da allora quel sapore mi si è piantato nella memoria e dice casa, conforto, carezze, calore e tante altre belle parole con la C.
Crema di marroni: ricetta (di Cristina)



Ingredienti
- 800 gr di marroni
- 370 gr di zucchero semolato
- Una bacca di vaniglia o mezzo flaconcino di vaniglia liquida
- Un goccio di rum
Dunque, procediamo con la ricetta.
Preparazione
Comprare i marroni (meglio se al mercato, ma fate come volete) e inciderli con un coltellino sulla parte bombata (lavoraccio, ma non è il peggiore), quindi metterli nella pentola a pressione e far cuocere per 40 minuti o un’ora.
Lasciando i marroni a bagno nell’acqua bollente, sbucciarli e spellarli sperando che la cottura abbia funzionato.
Questo è un lavoro noioso, faticoso e fra l’altro ci si scotta le dita. Però, se avete da sfogare il nervoso, è perfetto. Vi permette infatti di tirar giù santi dal paradiso sentendovi perfettamente giustificati.



Dovreste aver ottenuto così circa 400 grammi di marroni puliti. Prendeteli e scaraventateli nel frullatore. Frullate e poi metteteli in una pentola aggiungendo 370 grammi circa di zucchero semolato (se volete usare lo zucchero di canna, sono problemi vostri e non so come può venire) e 1/4 del loro volume di acqua.
Mettere a bollire girando e aggiungendo acqua di tanto in tanto. Fate bollire per circa un’ora, avendo l’accortezza di coprire il vostro intruglio con un coperchio per evitare di riempire la cucina di schizzi roventi di massa appiccicaticcia.
A metà cottura aggiungete mezzo flaconcino di vaniglia liquida (o, se siete fighi, una bacca di vaniglia)
A 10 minuti circa dalla fine della cottura, aggiungete un tappo di buon rum e finite di cuocere.
Prendete un setaccio a maglia fine e pian piano fate passare la vostra crema attraverso il suddetto (se tagliare e sbucciare marroni vi sono sembrati lavoracci, sappiate che non erano nulla in confronto a questo).
Per info: è inutile barare tentando di amalgamare la crema con il minipimer. La castagna è infida e traditora e resta comunque a granelli (lo so, ci ho provato).



Invasate in due vasetti sterilizzati e lasciate raffreddare (o mettete la vostra crema in frigorifero e mangiatela ad ampie cucchiaiate, sospirando di piacere, appena sarà freddata).
Ah, è ottima anche per farcire dorayaki e pancake.
Ora, è pressoché certo che scendere al supermercato e comprare un vasetto di crema di marroni sarebbe stato più economico e meno faticoso.
Ma la consolazione, quella no, al super non la vendono.