Tra le varie domande che affollano la mente femminile in estate ce ne sono molte fondamentali:
- Meglio la ceretta o il rasoio?
- Il phon me lo porto o uso quello dell’hotel (ma se poi è il tubone di plastica che diventa incandescente come faccio)?
- Dal parrucchiere vado prima di partire o dopo, così magari sembra che ho i colpi di sole naturali?
Cose serie insomma.
L’estate però è soprattutto la stagione dei festival all’aperto. Di conseguenza la madre di tutte le domande estive è lei:
cosa diamine bisogna mangiare prima di andare a un concerto?
La faccenda è drammatica, anzi sottile, quasi filosofica e decisamente esistenziale.
Soprattutto spalanca le porte su un mondo oscuro e pieno di misteri senza risposte:
- Se mangio poco e poi mi viene un calo ipoglicemico mentre pogo?
- Se mangio troppo e poi mi resta sullo stomaco mentre canto?
- Se bevo troppo e poi mi scappa la pipì (e qui si aprirebbe il capitolo sui bagni chimici ai concerti…)?
- Se mangio asciutto, non mi fanno portare bottigliette e poi mi viene una sete pazzesca, la bocca a moquette e non riesco a cantare?
- Se mangio verdure e mi viene un attacco di colite?
- Se mangio etnico e poi sudo curry e aglio?

Capite anche voi che qui si rischia grosso.
Per esempio ieri sera sono andata al concerto di Neil Young al Market Sound: bellissimo, tre ore no stop durante le quali lui ha cantato, suonato l’armonica, l’organo e pure la chitarra andando qua e là sul palco.
Io alla fine ero distrutta, lui – classe 1945 – un fiore.
La situazione prima del concerto

Dal momento che il concerto era dall’altra parte della città e richiedeva l’uso della macchina, volpini come siamo abbiamo pensato di mangiare qualcosa al volo a casa anziché farci spennare in loco.
Bella pensata.
Ma avremmo dovuto pensarla meglio.
Perché la scelta del menù è ricaduta su due toast: il primo classico, prosciutto cotto e sottiletta. Il secondo con crudo e grana.
Il tutto con un bicchiere a testa di birra.
Dopodiché la mia dotazione da concerto includeva:
- bottiglietta di gatorade
- pacchetto di caramelle alla liquirizia che ‘alzano la pressione’
- tavoletta di cioccolato fondente con le nocciole
In questo momento immagino che stiate leggendo scuotendo la testa: lo so, a mia discolpa dirò solo ‘sindrome premestruale‘, se siete donne capirete, se siete uomini saltate pure questo passaggio.
Insomma, arrivati al concerto la situazione era la seguente:
- Bottiglietta di Gatorade svuotata per metà: all’ingresso ci hanno requisito il tappo (organizzatori parliamone, cosa volete che faccia con un tappo di plastica?), quindi ho bevuto l’altra metà. Morale: il concerto ancora non era iniziato e già mi scappava tantissima pipì
- Tavoletta di cioccolato sciolta nella mia borsa: è luglio, ci sono 32 gradi di media…cosa potevo pretendere? E io che già mi vedevo estrarla vincente a una certa ora, quando il languorino ti coglie, e sgranocchiarla con fare compiaciuto tra le invidie dei vicini…
- Toast in fase digestiva: peccato che i salumi mettono sete, molta sete, troppa sete
- Caramelle alla liquirizia dimenticate in macchina
La fine del concerto
Verso la fine del concerto, quando le allucinazioni per la sete si stavano impossessando di noi, siamo retrocessi fino al chiosco delle birre: 10 euro per due piccole, che ci sono sembrate buonissime.
Riassumendo
Tutto questo sproloquio per darvi infine alcuni banalissimi e utilissimi consigli nel caso vogliate a un concerto estivo:
- tenete sempre un tappo di bottiglia di scorta in borsa
- se è luglio non portate cioccolato, piuttosto l’Autan
- ricordatevi le caramelle
- lasciate in macchina una scorta d’acqua per il ritorno
- imparate dalla nonna: mollate il toast e preparate un bel tapperware con insalata di riso a base di verdura – che tanto il riso asciuga – ma senza wurstel che mettono sete
- e la frutta, ricordatevi la frutta nel momento del bisogno: disseta più una pesca di una birra…non è vero ma di sicuro non la pagherete 5 euro!