Lei si chiama Keiko Irimajiri e se state cercando un corso di cucina giapponese a Milano è la persona che fa per voi.
Keiko, infatti, ha fondato anni fa a Tokyo la scuola di cucina K’s Kitchen, che poi ha esportato a New York e infine a Milano.

Scuola di cucina in realtà è un termine fuori luogo, perché le lezioni si tengono a casa di Keiko in zona Crocetta. E questo è stato uno dei motivi che mi ha spinta a scegliere lei per organizzare l’addio al nubilato di mia sorella.
Ma facciamo un passetto indietro.
Organizzare un addio al nubilato
Tra poche settimana si sposa mia sorella: sarà un rito civile, celebrato da me. Inutile dire che sono mesi che faccio i classici incubi legati ai tempi della scuola: arriva il giorno delle nozze e non ho scritto il discorso, non so quali sono gli articoli del Codice Civile che devo leggere, sono in mutande e non ho fatto la ceretta. L’ho presa bene, insomma.
Fatto sta che in quanto sorella della sposa, ho organizzato l’addio al nubilato: ora parlare di addio al nubilato è un controsenso, perché mia sorella convive da almeno cinque anni e sta con mio cognato da due ere geologiche. Però è pur sempre un matrimonio ed è pur sempre mia sorella. E noi ci adoriamo tantissimo!
Non mi piaceva l’idea della solita festa nel solito locale: lei odia ballare, quindi niente discoteca. E volevo evitare tutto l’universo trash di uomini a petto nudo unti d’olio, pasta dalle forme inequivocabili e via andare. Bocciata anche la solita Spa, il rafting, il parapendio e quant’altro.
Caccia al corso di cucina giapponese originale



Volevo qualcosa su misura per lei: e siccome lei ama il Giappone e si diletta di cucina giapponese (per dire: ogni tanto mi prepara i ramen, come posso non amarla?), mi sono messa a caccia di un corso di cucina giapponese.
Impresa mica facile.
Perché ci si imbatte in una pletora di corsi di sushi, spesso tenuti da chef italiani: bravissimi, per carità, ma io cercavo l’esperienza, l’originalità.
Poi ho mi sono imbattuta nell’Associazione culturale Giappone in Italia e tramite loro sono giunta da K’s Kitchen:
Keiko organizza corsi di cucina casalinga tradizionale giapponese, lo fa in kimono, in giapponese e a casa sua.
Insomma tutta un’altra cosa rispetto a una classica scuola di cucina.
La cucina di Keiko



E così ho prenotato un corso solo per il nostro addio al nubilato: Keiko ci ha accolte in kimono accanto all’interprete (oltre al giapponese parla comunque un ottimo inglese perché ha una casa a New York) e ha consegnato a ognuna di noi i fogli con ricette e ingredienti corredati da disegnini molto giappo.



Riunite in cucina intorno al tavolo, sorseggiando te verde e acqua al limone, ci ha spiegato i piatti che avremmo preparato, gli ingredienti (tutti reperibili a Milano in negozi come Kathay) e le tecniche di cottura.



Ma il bello è che si possono fare tutte le domande che passano per la mente: si usano le bacchette anche per cucinare? Sì. Cosa dice l’etichetta giapponese per il sushi? Usate le mani. Come si fa la frittata giapponese? Va arrotolata. E il riso, quanto va tenuto a mollo prima di cuocerlo? Un’ora.
Dai makizushi alla zuppa di miso
Noi abbiamo preparato due tipi di makizushi (con salmone e tonno), Hijiki-no-Nimono (un’insalata a base di alghe, tofu fritto e carote) e la zuppa di miso con Okura e AburaAghe.



Noterete che indossiamo tutte un kimono
Una volta preparato tutto, Keiko ci ha accompagnate nel suo soggiorno, dove abbiamo trovato un tavolo apparecchiato con bacchette, bicchieri, piatti. E abbiamo cenato lì con lei, parlando di tutto.



La sua gentilezza si è spinta al punto che, sapendo di ricevere un addio al nubilato, ci ha fatto trovare un vassoio di cupcakes! E con questo basta, alla fine la guardavamo tutte in estasi: Keiko, signora dei fornelli giapponesi, ti amiamo. E torneremo da te (perché vuoi perdere il corso sulla cheesecake soffice giapponese?!).