Siete anche voi tra quelli che subiscono il fascino dei caffè letterari, quelli dove si radunavano tra volte di fumo scrittori, poeti, pittori e artisti?
Quelli dove il tintinnare dei bicchieri di assenzio o di rum faceva da sottofondo alla nascita di manoscritti e dipinti, oggi considerati capolavori e all’epoca solo il frutto di giovani bohèmien squattrinati?
Perbacco se mi sarebbe piaciuto bere un bicchiere con Rimbaud o una birra con Tolkien o Dickens!
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Si può fare? In un certo senso. Diciamo che si può bere nei luoghi dove anche loro scrivevano (e scolavano).
Ho chiesto alla collega Mariangela Traficante, autrice di Luoghi e libri. Spunti letterari per viaggiare in Italia e in Europa, di scrivere una guida ragionata ed esaustiva dei caffè letterari più noti in Italia e in Europa.
E il risultato è un piccolo capolavoro!
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Al caffè con lo scrittore

di Mariangela Traficante
Se pensate ai vostri scrittori preferiti, come li immaginate? Chini sulla macchina da scrivere (se amate i grandi classici) o a picchiettare sui tasti di un pc (se preferite i contemporanei) nel silenzio dei loro studi? Certo, ma sappiate che spesso e volentieri molte delle storie che amiamo sono nate (anche) al tavolino di un caffè o al bancone di un pub.
E qui non si parla solo di lui, dell’immenso Ernest (Hemingway) che, ovunque andasse, fosse nel pieno dei ruggenti anni parigini o nella calura tropicale di Cuba, non si perdeva un bar (e se dovessimo contare tutti i locali che lo videro affezionato avventore e gli devono un pizzico di fama, scriveremmo forse una guida dedicata solo a lui..).
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Se state progettando un viaggio letterario in giro per l’Italia o l’Europa, oltre alle biblioteche storiche e alle librerie più belle segnatevi sulla mappa anche qualcuno di questi indirizzi, perché hanno affascinato tanti artisti e scrittori nel corso del tempo!
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Caffè con vista a Trieste
Se diciamo caffè letterario, qual è la città che vi viene in mente? Trieste è senza dubbio tra le prime! Poche altre possono vantare lo spettacolo di una piazza (Unità d’Italia) che si apre su mare e montagna.
Per godervi la vista fate una sosta al Caffè degli Specchi (piazza Unità d’Italia 7). E poi partite alla ricerca degli spiriti di James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba.

Forse li troverete al Tommaseo (piazza Nicolò Tommaseo 4c), uno dei locali che frequentavano oltre che la più antica caffetteria di Trieste ancora in funzione. O all’Antico Caffè San Marco (via Cesare Battisti 18), che vi accoglierà tra grandi specchi, arredi Liberty, lampadari d’ottone e anche una libreria.
Il Caffè Tommaseo a Trieste Il Caffè San Marco a trieste Il Caffè San Marco a Trieste
Un gelato con Nietzsche a Torino
Non da meno è Torino: al caffè Fiorio (via Po 8) è un tripudio di dettagli Liberty, specchi e marmi ma soprattutto, entrando, potrete immaginarvi Friedrich Nietzsche intento a gustare un gelato (che pare amasse), oppure Tomasi di Lampedusa alle prese con il suo romanzo La Sirena.

Ma facciamo un balzo in tempi ben più recenti: pare che Giuseppe Culicchia abbia scritto proprio qui il suo Tutti giù per terra (e sono state girate anche scene del film tratto dal romanzo).
Venezia, al tavolo del Florian

Il Caffè Florian a Venezia (piazza San Marco, 57): si dice che sia il più antico d’Italia. Di sicuro varcando la sua soglia viaggerete indietro nel tempo, fino al 1720, anno della sua fondazione, e poi attraverso l’Ottocento e il secolo scorso, immaginando di incontrare seduti ai tavolini personaggi come Casanova, Lord Byron o Gabriele D’Annunzio.
Da Sissi a D’Annunzio, tutti al Gambrinus

Sapete che all’imperatrice Sissi piaceva il gelato alla violetta? Lo gustava qui, nel più celebre dei caffè partenopei, il Gran Caffè Gambrinus (via Chiaia 1-2). Dove Gabriele D’Annunzio scrisse una canzone napoletana – ’A vucchella – ed entrando si potevano incontrare Oscar Wilde o Filippo Tommaso Marinetti. Per lasciarsi ispirare gustando sfogliatella e caffè.
Dickens, pinta e calamaio a Londra

Carta, calamaio e una pinta: la letteratura a Londra non poteva non nascere (anche) al pub!
Il Lamb & Flag (33 Rose Street) a Covent Garden risale al 1772 e un tempo aveva fama di luogo “agitato”: all’inizio del XIX secolo infatti si svolgevano qui i combattimenti a mani nude, tanto che veniva soprannominato the bucket of blood (il secchio di sangue). Truce ma ottimo materiale per una storia non credete? Chissà se ispirò anche Charles Dickens, che qui era di casa.
Oxford: Il Signore degli Anelli al pub

Al romanzo vittoriano preferite le atmosfere fantasy? Allora niente di meglio che fare rotta su Oxford e varcare la soglia di The Eagle and Child (49 St Giles): sapete chi si incontrava in questo pub?
C. S. Lewis e J. R. R. Tolkien. Qui, l’autore de Le cronache di Narnia e quello de Il Signore degli Anelli discorrevano con i colleghi scrittori e accademici in un circolo letterario chiamato The Inklings.
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Lisbon story alla Brasileira

Alzi la mano chi, a Lisbona, non si è scattato una foto davanti al Caffè A Brasileira (rua Garrett 120-122). Per molti avviene qui il primo incontro con Fernando Pessoa, in quello che era uno dei luoghi frequentati dal poeta per scrivere e vedere gli amici. E la statua di bronzo ce lo fa immaginare proprio lì, seduto a uno dei tavolini.
Stoccolma, rifugiarsi al caldo nel bar di Millennium
Il freddo di Stoccolma vi fa paura? Concedervi una pausa ritemprante all’insegna della tradizione svedese detta fika, ovvero: socializzare davanti a una tazza di caffè. Lo faceva anche Stieg Larsson, e allora perché non imitarlo nel suo quartier generale?
Il Mellqvists Kaffebar (Hornsgatan 78) oggi conosciuto solo come Kaffebar, dove era solito venire anche Mikael Blomkvist nei romanzi di Millennium.
Ah Parigi!
Ah i caffè parigini! Romanzieri, surrealisti, pittori cubisti e poeti maledetti: dai loro tavolini sono passati tutti. Al Café de Flore (172 Boulevard Saint-Germain) erano soliti fermarsi Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir.
A La Closerie des Lilas (171 Boulevard du Montparnasse) invece Emile Zola portò l’amico Paul Cézanne e tra gli habitué non mancavano Hemingway, Fitzgerald e Miller.

Se siete seguaci dei poeti come Verlaine, Rimbaud, Mallarmé fate rotta sul Café Les Deux Magots (6 Place Saint-Germain-des-Prés).

E per chiudere? Un Martini Dry al Ritz, in onore di Ernest Hemingway che qui ne scolò parecchi (narra la leggenda addirittura 51 in una sola sera). Tanto che oggi il bar del lussuoso hotel porta il suo nome.