Ottobre per quanto mi riguarda è un mese incasinatissimo. Eppure lo trovo di una bellezza sconvolgente.

Di ottobre mi piace tutto: il profumo dell’aria la mattina, i primi freddi, il colore delle foglie, il pan con l’uva, la carsenza (questa la capite solo se siete nati in provincia di Milano verso ovest, là nella patria dei bruscitti), la zucca, le tazze di te, le zuppe, la verza, le castagne, il pan dei morti, la polenta.

Se non che, dicevamo, ottobre è un mese pesantuccio perché inizia con l’appuntamento lavorativo più stressante dell’anno: la fiera. A Rimini.

La fiera di lavoro

Vado a Rimini da 10 anni, sempre per lavoro e sempre a ottobre. Il mare, insomma, lo vedo solo fuori stagione e spesso in orari antelucani visto che si lavora h 24 (ma qui c’è una pregevolissima guida per sapere dove mangiare bene tra Rimini e Riccione).

Si arriva a Rimini il giorno prima della fiera, sperando di prendere la coincidenza a Bologna (dove per andare dalla zona dei Frecciarossa a quella dei Frecciabianca serve una mappa interstellare, mezz’ora di tempo e uno scatto alla Usain Bolt) e di imbroccare il pullman giusto una volta in stazione a Rimini (che il treno in fiera ferma solo il giorno della fiera, come se nei giorni precedenti a montare gli stand ci andassero gli amici di Harry Potter usando una passaporta).

Poi inizia la fiera vera, quella dimensione parallela dove il tempo si dilata, si scroccano tantissimi caffè, si indaga tra gli stand per capire quali hanno ancora gadget da dare, alle 16 hai la fame di un licantropo perché realizzi che l’ultima volta che hai mangiato erano le 7 del mattino, si guarda con ammirazione sincera e un po’ di pietà chi indossa i tacchi e soprattutto si salutano con calore persone della cui identità non hai la più pallida idea.

In fiera succedono anche cose mirabolanti. Per esempio, incontrare a una festa serale impegnati a fare il trenino quelli che di giorno intervisti in completo gessato. O beccarli la mattina in hotel al buffet della colazione mentre ti destreggi a spalmare nutella sulla fetta biscottata (questo forse è pure peggio).

Insomma in fiera ci si diverte. Più o meno.

Cosa

Dove

Posti belli dove bazzicare:

LE GUIDE

Ne approfitto come sempre per ricordarvi di sfruttare le guide:

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Pensavi a Proust e invece trovi solo i dolcetti a forma di conchiglia. A questo punto puoi scegliere: ti metti a leggere la Recherche oppure un blog che adora il formaggio? Chi sono io? Oriana, giornalista milanese di turismo, food ed eventi

3 Comments

  1. Ci deve essere un problemino… io qui avevo messo un bel commento… tanto sentito, tanto carino, e non c’è!!!!!!!!!
    Adesso ne ho appena scritto uno sull’articolo dei panettoni, e non mi risulta neanche quello….

    Sono molto, molto, molto depressa!!! 🙁

      • Ho controllato e ne mancano altri…. che depressione…. 🙁
        Non capisco cosa sbaglio, ma mi capita solo con il tuo blog e con quello di una cara amica, ma lei sta su una piattaforma diversa e quindi credo che il problema sia un altro….

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