Piccole, ronzanti, a volte un po’ noiose ma sempre indispensabili: sono le api, custodi di una delle poche ricette non replicabili al mondo, il miele, e regine incontrastate della biodiversità.
Dobbiamo al loro instancabile lavoro l’impollinazione e quindi la riproduzione e la vita dell’80% delle piante selvatiche e del 75% delle nostre colture: ogni volta che andiamo al mercato e ci estasiamo davanti a un banco colorato di frutta e verdura, dovremmo ringraziare le api.
Se c’è una santa protettrice degli agricoltori, insomma, è sua maestà l’ape regina.
Al mondo esistono 25mila specie di api: non tutte possono essere allevate per ottenere il miele ma tutte sono fondamentali per salvaguardare l’ecosistema, sia per l’impollinazione sia perché le api, insieme ad altri insetti, costituiscono il cibo di uccelli e anfibi. Chiara la catena catastrofica alla quale andremmo incontro senza le operose api?
La Giornata mondiale delle api

Il 20 maggio è la Giornata mondiale delle api: tra le tante giornate mondiali dedicate a mille argomenti, molti forse privi di particolare senso, quella dedicata alle api ci ricorda un problema molto serio. Del quale noi esseri umani siamo la principale causa tra pesticidi, consumo del suolo &co.
Possiamo fare qualcosa per invertire la rotta? Certo.
Molte grandi aziende stanno lanciando iniziative a supporto delle api: Eataly Smeraldo aderisce al progetto Bee the Future con Slow Food e Arcoiris e mette in vendita bustine di semi di fiori amici delle api, che ha donato anche a una serie di giardini condivisi in città per creare spazi amici delle api.
Jack Daniel’s Tennessee Honey, uno dei whiskey più iconici dell’omonimo brand, non esisterebbe senza il miele: per questo l’azienda appoggia il lavoro di Bee2Bee, movimento di tutela ambientale a sostegno della produzione artigianale, ecologica e naturale del miele.
E noi singoli cittadini? Slow Food ci suggerisce 10 piccole azioni che tutti noi possiamo mettere in pratica per dare una mano alle amiche api, agli apicoltori e di riflesso a tutto il pianeta.
10 piccole azioni amiche delle api



- Acquistare miele e cera d’api dagli apicoltori locali: io lo compro al mercato di via Fauché del martedì ma ovunque voi siate cercate un apicoltore e comprate il suo miele biologico e gli altri suoi prodotti. È un modo per sostenere la comunità locale e sviluppare un’apicoltura etica e rispettosa dell’ambiente.
- Firmare l’Iniziativa dei Cittadini Europei (Ice) Salviamo le api e gli agricoltori, per chiedere all’Ue di eliminare gradualmente i pesticidi sintetici in Europa, ripristinare la biodiversità nelle aree agricole e usare i sussidi della Pac per intraprendere la strada dell’agroecologia
- Acquistare cibo locale, biologico e di stagione: questa è una regola aurea valida sempre
- Piantare fiori che piacciono alle api, soprattutto nelle grandi città: calendula, tulipano, margherita, lavanda, lupinella, facelia, borragine, timo, grano saraceno, girasoli, malva, tagete, finocchio annuale, rosmarino, aneto, pastinaca, coriandolo, erba medica
- Non usare prodotti chimici nell’orto o in giardino come pesticidi sintetici, fertilizzanti, erbicidi. Meglio usare prodotti organici come il compost
- Imparare a riconoscere gli insetti impollinatori e i loro habitat
- Piantare alberi per le api: quando un albero fiorisce fornisce tantissimo nutrimento alle api ma anche materiale per la nidificazione. Il meglio sono gli alberi da frutto
- Costruire un hotel per le api: non tutte le api vivono in un alveare. Ci sono le solitarie, che vivono in steli cavi o buchi nel legno: si può offrire un rifugio anche per loro con legnetti cavi alternati a piccoli rametti
- Lasciar crescere l’erba: lo so, il prato è più bello quando è curato ma lasciare un angolino con l’erba un po’ alta e fiori selvatici renderà felici le api
- Dare da bere alle api: basta una ciotola poco profonda con dell’acqua pulita e qualche sasso sul quale possono posarsi
Costruire una bomba di fiori per le api



Un’altra piccola cosa che possiamo fare per aiutare le api è costruire una bomba di fiori, cioè una palla di argilla e semi di fiori selvatici da gettare nei terreni incolti, aiuole, rotonde, spazi pubblici, giardini condominiali.
Slow Food con la Flower Bomb Challenge! ha invitato tutti i cittadini europei a costruirle e spargerle in giro, fornendo anche le istruzioni:


